L'accordo ci sarà. Entro oggi Fiat firmerà l'alleanza con Chrysler, terza casa automobilistica americana. A rivelarlo sono delle fonti vicine alla trattativa all'Associated Press. Proprio oggi, 30 aprile, scade l'ultimatum imposto dal governo degli Stati Uniti a Chrysler per soddisfare le richieste avanzate dall'amministrazione per la sua ristrutturazione.
Nella notte, i dipendenti della Chrysler hanno votato a larga maggioranza a favore di un accordo di alleanza con la Fiat. Lo ha annunciato il sindacato dei lavoratori dell'auto Uaw (United Auto Workers). Il completamento dell'accordo con Fiat rimane l'ultimo tassello del piano di ristrutturazione che permetterà a Chrysler di sopravvivere, dopo l'accordo con le banche che hanno acconsentito a ridurre i crediti che vantano verso il produttore automobilistico. E' probabile che Chrysler debba far ricorso al Chapter 11, visto gli altri suoi creditori minori non hanno ancora aderito all'accordo raggiunto con le banche per la riduzione dei debiti del produttore dell'auto.
Infatti, secondo l'Ap, sono stati interrotti i negoziati tra i creditori di Chrysler e il dipartimento al Tesoro per ridurre il debito della casa automobilistica di Detroit, che ammonta a 6,9 miliardi di dollari, ed evitare così il ricorso al "Chapter 11". Mentre le quattro banche a cui fa capo il 70 per cento del debito di Chrysler (JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup) hanno raggiunto un accordo per ridurre le loro pretese a due miliardi di dollari, i circa 40 hedge funds che detengono il rimanente 30 per cento del debito hanno cercato di raggiungere un accordo per loro più vantaggioso. Tuttavia, ha detto la fonte, dopo aver accettato di continuare le trattative fino a notte inoltrata, il Tesoro ha deciso alla fine di interrompere il negoziato, dal momento che gli hedge funds non sono stati in grado di trovare un'intesa.
D'altra parte, lo stesso presidente Usa, nel corso della conferenza stampa per i suoi primi 100 giorni, si è detto «più ottimista rispetto a un mese fa» sulla possibilità di salvare la Chrysler e su un accordo della casa di Detroit con la Fiat. Obama ha poi affermato che la bancarotta per Chrysler «è la strada più rapida, visti anche gli sforzi effettuati dai lavoratori, che hanno fatto il massimo».
(fonte ilsole24ore.com)