lunedì 4 maggio 2009

Pil.Ue: In Italia crolla a -4,4% in 2009,torna a +0,1% nel 2010


Il Tesoro nella Relazione unificata stima -4,2% e +0,3%

Nel 2009 il Pil italiano avrà "la caduta annuale più forte degli ultimi decenni", registrando una flessione del 4,4%, per poi tornare "gradualmente verso la stabilizzazione" allo 0,1% nel 2010. E' quanto rende noto la Commissione europea nelle previsioni di primavera pubblicate oggi, in cui le stime del 19 gennaio scorso vengono ampiamente riviste al ribasso per tutti gli Stati membri sulla scia della crisi economica. A gennaio per l'Italia era stato indicato un Pil in calo del 2% per l'anno in corso e in ripresa dello 0,3% per l'anno prossimo. Il ministero dell'Economia, nella Relazione unificata sulla finanza pubblica, prevede un calo del 4,2% nel 2009 e una leggera ripresa dello 0,3% nel 2010.

(fonte ansa.it)

Marchionne alla conquista di Opel


Sul listino titolo Fiat in volata

Dopo la conclusione dell'accordo con l'americana Chrysler, la casa torinese guarda avanti. L'a.d. Marchionne è a Berlino dove sta trattando per un'alleanza con la Opel. Il fine è quello di "creare un gigante europeo dell'auto", scrive il Financial Times, il secondo per dimensione mondiale. Sarebbe "un matrimonio perfetto" dice Marchionne. E la Borsa apprezza l'operazione. Sui listini di Piazza Affari il titolo del Lingotto spicca il volo arrivando a superare anche quota 8 euro.

Marchionne nella capitale tedesca incontrerà il ministro degli Esteri e vicecancelliere Frank-Walter Steinmeier, il ministro dell'Economia Karl-Theodor zu Guttenberg e l'alto dirigente Opel Klaus Franz. Si tratta di un primo sondaggio, dal vivo, degli umori tedeschi sulla possibilità di una acquisizione della casa automobilistica, operazione da concludere - è l'opinione di Marchionne - in tempi brevissimi: entro la fine di maggio.

Nei piani del manager italo canadese c'è l'ipotesi di creare una società quotata "che unisca le attività con quelle di Gm Europe", come recita una nota del Cda Fiat: ad affiancare la possibile nascita di un "gruppo automobilistico con un fatturato di circa 80 miliardi di euro", ci sarebbe dunque una società - nome provvisorio Fiat/Opel - presente in borsa entro l'estate, con quotazioni separate dalle altre attività del gruppo.

In un articolo pubblicato in prima pagina dal Financial Times ("Il piano della Fiat per creare un gigante europeo dell'automobile"), Marchionne spiega che "dal punto di vista ingegneristico e industriale, sarebbe un matrimonio fatto in paradiso".

(fonte tgcom.it)

giovedì 30 aprile 2009

Fiat-Chrysler, Obama ottimista: Chapter 11 procedura più rapida


L'accordo ci sarà. Entro oggi Fiat firmerà l'alleanza con Chrysler, terza casa automobilistica americana. A rivelarlo sono delle fonti vicine alla trattativa all'Associated Press. Proprio oggi, 30 aprile, scade l'ultimatum imposto dal governo degli Stati Uniti a Chrysler per soddisfare le richieste avanzate dall'amministrazione per la sua ristrutturazione.

Nella notte, i dipendenti della Chrysler hanno votato a larga maggioranza a favore di un accordo di alleanza con la Fiat. Lo ha annunciato il sindacato dei lavoratori dell'auto Uaw (United Auto Workers). Il completamento dell'accordo con Fiat rimane l'ultimo tassello del piano di ristrutturazione che permetterà a Chrysler di sopravvivere, dopo l'accordo con le banche che hanno acconsentito a ridurre i crediti che vantano verso il produttore automobilistico. E' probabile che Chrysler debba far ricorso al Chapter 11, visto gli altri suoi creditori minori non hanno ancora aderito all'accordo raggiunto con le banche per la riduzione dei debiti del produttore dell'auto.

Infatti, secondo l'Ap, sono stati interrotti i negoziati tra i creditori di Chrysler e il dipartimento al Tesoro per ridurre il debito della casa automobilistica di Detroit, che ammonta a 6,9 miliardi di dollari, ed evitare così il ricorso al "Chapter 11". Mentre le quattro banche a cui fa capo il 70 per cento del debito di Chrysler (JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup) hanno raggiunto un accordo per ridurre le loro pretese a due miliardi di dollari, i circa 40 hedge funds che detengono il rimanente 30 per cento del debito hanno cercato di raggiungere un accordo per loro più vantaggioso. Tuttavia, ha detto la fonte, dopo aver accettato di continuare le trattative fino a notte inoltrata, il Tesoro ha deciso alla fine di interrompere il negoziato, dal momento che gli hedge funds non sono stati in grado di trovare un'intesa.

D'altra parte, lo stesso presidente Usa, nel corso della conferenza stampa per i suoi primi 100 giorni, si è detto «più ottimista rispetto a un mese fa» sulla possibilità di salvare la Chrysler e su un accordo della casa di Detroit con la Fiat. Obama ha poi affermato che la bancarotta per Chrysler «è la strada più rapida, visti anche gli sforzi effettuati dai lavoratori, che hanno fatto il massimo».

(fonte ilsole24ore.com)