giovedì 30 aprile 2009

Fiat-Chrysler, Obama ottimista: Chapter 11 procedura più rapida


L'accordo ci sarà. Entro oggi Fiat firmerà l'alleanza con Chrysler, terza casa automobilistica americana. A rivelarlo sono delle fonti vicine alla trattativa all'Associated Press. Proprio oggi, 30 aprile, scade l'ultimatum imposto dal governo degli Stati Uniti a Chrysler per soddisfare le richieste avanzate dall'amministrazione per la sua ristrutturazione.

Nella notte, i dipendenti della Chrysler hanno votato a larga maggioranza a favore di un accordo di alleanza con la Fiat. Lo ha annunciato il sindacato dei lavoratori dell'auto Uaw (United Auto Workers). Il completamento dell'accordo con Fiat rimane l'ultimo tassello del piano di ristrutturazione che permetterà a Chrysler di sopravvivere, dopo l'accordo con le banche che hanno acconsentito a ridurre i crediti che vantano verso il produttore automobilistico. E' probabile che Chrysler debba far ricorso al Chapter 11, visto gli altri suoi creditori minori non hanno ancora aderito all'accordo raggiunto con le banche per la riduzione dei debiti del produttore dell'auto.

Infatti, secondo l'Ap, sono stati interrotti i negoziati tra i creditori di Chrysler e il dipartimento al Tesoro per ridurre il debito della casa automobilistica di Detroit, che ammonta a 6,9 miliardi di dollari, ed evitare così il ricorso al "Chapter 11". Mentre le quattro banche a cui fa capo il 70 per cento del debito di Chrysler (JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup) hanno raggiunto un accordo per ridurre le loro pretese a due miliardi di dollari, i circa 40 hedge funds che detengono il rimanente 30 per cento del debito hanno cercato di raggiungere un accordo per loro più vantaggioso. Tuttavia, ha detto la fonte, dopo aver accettato di continuare le trattative fino a notte inoltrata, il Tesoro ha deciso alla fine di interrompere il negoziato, dal momento che gli hedge funds non sono stati in grado di trovare un'intesa.

D'altra parte, lo stesso presidente Usa, nel corso della conferenza stampa per i suoi primi 100 giorni, si è detto «più ottimista rispetto a un mese fa» sulla possibilità di salvare la Chrysler e su un accordo della casa di Detroit con la Fiat. Obama ha poi affermato che la bancarotta per Chrysler «è la strada più rapida, visti anche gli sforzi effettuati dai lavoratori, che hanno fatto il massimo».

(fonte ilsole24ore.com)

Crolla il Pil degli Usa: -6,1%

Investimenti aziendali a -37,9%

Altro violento crollo del Pil Usa che nel primo trimestre ha fatto registrare un sonoro -6,1%. Ben oltre le attese degli analisti che avevano pronosticato una flessione contenuta al 4,7%. E' la prima volta dal 1975 che l'economia a stelle e strisce si contrae per tre trimestri consecutivi. A pesare è il calo delle esportazioni, scese del 30% (il calo maggiore dal 1969). Le importazioni invece sono scese del 34,1%, la flessione più ampia dal 1975.

Lo ha reso noto il Dipartimento per il commercio, sottolineando che le spese per i consumi sono aumentate del 2,2%, mentre gli investimenti aziendali sono crollati del 37,9%.

L'economia americana dunque fatica a invertire il senso di marcia e, al contrario, continua a contrarsi a un ritmo pressoché costante fra il quarto trimestre 2008 (-6,3%) e i primi tre mesi del 2009 (-6,1%) risentendo soprattutto della corsa delle aziende a ridurre gli investimenti in conto capitale. Il crollo del 37,9% degli investimenti aziendali, è il maggiore di sempre ed è una conseguenza logica della scelta della Corporate America di pensare in primo luogo a ridurre le scorte di magazzino prima di finanziare nuovi progetti di sviluppo.

Nel trimestre sono calate anche le spese del governo federale (-4%) e del 3,9% quelle delle amministrazioni locali.

Una buona notizia è giunta dal fronte delle spese per i consumi che rappresentano il 70% dell'economia americana: dopo essere calate del 4,3% nel quarto trimestre del 2008 sono infatti tornate a crescere nei primi tre mesi del 2009 salendo di un 2,2% che, sebbene modesto per gli standard americani, è decisamente ben augurante. Nel trimestre le spese per beni durevoli sono cresciute del 9,4% dopo essere calate del 22,1% nei tre mesi precedenti mentre gli acquisti di beni non durevoli sono saliti dell'1,3% e le spese in servizi dell'1,5%. Nel complesso, le spese per i consumi hanno aggiunto l'1,5% al Pil.

Ancora in grave crisi invece il comparto immobiliare: gli investimenti residenziali fissi sono calati del 38% (levando l'1,36% al pil) in ulteriore peggioramento rispetto al -22,8% del quarto trimestre 2008. Positivo infine (per 1,99 punti percentuali) il contributo dell'interscambio commerciale. Fra gennaio e marzo le esportazioni Usa sono precipitate del 30% ma le importazioni sono calate in misura ancora superiore, pari al 34,1%.

(fonte tgcom.it)

mercoledì 29 aprile 2009

Le Poste nel mirino dell'Antitrust


Istruttoria sui bollettini postali

Le Poste Italiane sono finite nel mirino dell'Antitrust che ha avviato una istruttoria per "possibile abuso di posizione dominante nei servizi di incasso e pagamento". In particolare per l'Authority le Poste applicherebbero "condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose agli utenti postali che devono pagare i bollettini postali, scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti quali la rendicontazione".

L'Antitrust si è mossa dopo la denuncia inviata da una associazione di consumatori dopo l'aumento di 10 centesimi (a 1,10 euro), dal primo ottobre 2008, della commissione per i bollettini postali. L'istruttoria contro Poste è stata aperta lo scorso 23 aprile e verrà chiusa entro fine aprile 2010. L'Antitrust rileva che Poste, con i bollettini postali, presta un servizio sia a chi paga sia a chi riceve il pagamento, ma con "una politica commerciale" che prevede "commissioni di incasso per i soggetti beneficiari anche nulle facendo invece gravare, sul lato del soggetto debitore, che esegue il versamento, una commissione di 1,10 euro a bollettino". Quindi con "condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose" per i clienti che pagano i bollettini postali "scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti", come la rendicontazione.

E' possibile, ipotizza l'Antitrust, grazie ad una "condotta abusiva", una strategia per difendere la forza di mercato ed escludere servizi concorrenti: l'Autorità rileva per esempio che sui bollettini postali prestampati non viene indicato il codice Iban del beneficiario che consentirebbe di effettuare il pagamento anche tramite banca, e che così in pratica le uniche forme alternative di pagamento sono "riconducibili al conto BancoPosta (online o con carta di credito), quindi alla propria rete, e non alla rete interbancaria" usufruendo "di condizioni meno onerose". Per l'Antitrust "il potere di Poste Italiane di determinare gli standard del bollettino postale escludendone l'interoperabilità al di fuori della rete postale ostacola lo sviluppo di modalità di pagamento alternative offerte da altri operatori".

Sotto accusa i costi delle commissioni per il "bollettino Postale", un "prodotto esclusivo di Poste Italiane", la forma di pagamento più usata dagli italiani per servizi che vanno dalle bollette delle utenze alle multe, con - emerge dal provvedimento dell'Antitrust - una media mensile di poco meno di 47 milioni di pagamenti nel 2008 e poco meno di 563 milioni nell'intero anno. Molto più di strumenti alternativi come i "Mav" postali (37,5 milioni di operazioni nel 2007) ed i bollettini bancari "Freccia" (2,5 milioni nel 2007. Quando il totale dei bollettini postali era stato di oltre 600 milioni con una media mensile oltre i 50 milioni).
Poste ha una "quota di circa il 90% del mercato".

(fonte tgcom.it)

Marchionne scommette su bancarotta

Lo riferisce il capo dei sindacati Usa

Fiat-Chrysler, il count down è iniziato, ormai è una questione di ore. L'intesa tra le due case sembra sempre più vicina. L'accordo con i sindacati è stato siglato ed anche quello con i creditori. Due tasselli fondamentali. Ma l'amministratore del Lingotto, Sergio Marchionne, rimane cauto, ed è pronto a scommettere sulla bancarotta della casa di Detroit.

Secondo quanto riferito dal presidente del Canadian Auto Workers (Caw), Ken Lewenza, dopo una cena con il numero uno di Fiat, Marchionne, avrebbe detto che "dovendo scommettere" in questo momento, punterebbe sul ricorso al Chapter 11 di Chrysler.
Questo in ogni caso non pregiudicherebbe le chance di chiudere un accordo fra le due società. "Marchionne mi ha detto: "Ken, in due giorni possono succedere tante cose, ma se fossi uno scommettitore, punterei sulla bancarotta"", ha riferito Lewenza dopo l'incontro a Toronto, al quale ha partecipato anche il vicepresidente di Chrysler, Tom LaSorda.

La trattativa intanto va avanti: dopo l'intesa con i sindacati per ridurre il costo del lavoro, il Tesoro Usa - secondo la stampa americana - avrebbe raggiunto anche quella con i quattro grandi creditori della casa di Detroit per la ristrutturazione del debito: JPMorgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley.

In base all'accordo con le banche, il debito, pari a circa 6,9 miliardi di dollari, verrebbe svalutato a due miliardi, con Chrysler che li pagherebbe in contanti. Alla bancarotta si potrebbe ricorrere se i piccoli creditori non aderissero al piano di ristrutturazione del debito.

L'intesa con le banche segue quella raggiunta con Uaw (United Auto Worker), in base alla quale una quota del 55% andrebbe al sindacato, mentre la Fiat avrebbe il 35% e il 10% sarebbe controllato da governo e creditori.

(fonte tgcom.it)

Balzo della fiducia dei consumatori Ad aprile indice Isae al top dal 2007

Balzo in avanti ad aprile per la fiducia dei consumatori. L'indice, rileva l'Isae, dopo due mesi di calo, è salito a 104,9 da 99,8, miglior risultato da dicembre 2007. L'indicatore sul quadro economico generale segna la crescita più marcata, attestandosi a 71,6 da 67,7 di marzo; sostanzialmente stazionario l'indice sintetico sulla situazione personale degli intervistati, a 119 da 119,1. Migliorano, in particolare, le attese relative alla situazione economica del Paese, al mercato del lavoro e alle possibilità di risparmio. La crescita della fiducia é diffusa a livello territoriale, più forte al Nord e meno intensa nel Centro Sud.

(fonte ilsole24ore.com)