Istruttoria sui bollettini postali
Le Poste Italiane sono finite nel mirino dell'Antitrust che ha avviato una istruttoria per "possibile abuso di posizione dominante nei servizi di incasso e pagamento". In particolare per l'Authority le Poste applicherebbero "condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose agli utenti postali che devono pagare i bollettini postali, scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti quali la rendicontazione".
L'Antitrust si è mossa dopo la denuncia inviata da una associazione di consumatori dopo l'aumento di 10 centesimi (a 1,10 euro), dal primo ottobre 2008, della commissione per i bollettini postali. L'istruttoria contro Poste è stata aperta lo scorso 23 aprile e verrà chiusa entro fine aprile 2010. L'Antitrust rileva che Poste, con i bollettini postali, presta un servizio sia a chi paga sia a chi riceve il pagamento, ma con "una politica commerciale" che prevede "commissioni di incasso per i soggetti beneficiari anche nulle facendo invece gravare, sul lato del soggetto debitore, che esegue il versamento, una commissione di 1,10 euro a bollettino". Quindi con "condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose" per i clienti che pagano i bollettini postali "scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti", come la rendicontazione.
E' possibile, ipotizza l'Antitrust, grazie ad una "condotta abusiva", una strategia per difendere la forza di mercato ed escludere servizi concorrenti: l'Autorità rileva per esempio che sui bollettini postali prestampati non viene indicato il codice Iban del beneficiario che consentirebbe di effettuare il pagamento anche tramite banca, e che così in pratica le uniche forme alternative di pagamento sono "riconducibili al conto BancoPosta (online o con carta di credito), quindi alla propria rete, e non alla rete interbancaria" usufruendo "di condizioni meno onerose". Per l'Antitrust "il potere di Poste Italiane di determinare gli standard del bollettino postale escludendone l'interoperabilità al di fuori della rete postale ostacola lo sviluppo di modalità di pagamento alternative offerte da altri operatori".
Sotto accusa i costi delle commissioni per il "bollettino Postale", un "prodotto esclusivo di Poste Italiane", la forma di pagamento più usata dagli italiani per servizi che vanno dalle bollette delle utenze alle multe, con - emerge dal provvedimento dell'Antitrust - una media mensile di poco meno di 47 milioni di pagamenti nel 2008 e poco meno di 563 milioni nell'intero anno. Molto più di strumenti alternativi come i "Mav" postali (37,5 milioni di operazioni nel 2007) ed i bollettini bancari "Freccia" (2,5 milioni nel 2007. Quando il totale dei bollettini postali era stato di oltre 600 milioni con una media mensile oltre i 50 milioni).
Poste ha una "quota di circa il 90% del mercato".
(fonte tgcom.it)
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