Altro violento crollo del Pil Usa che nel primo trimestre ha fatto registrare un sonoro -6,1%. Ben oltre le attese degli analisti che avevano pronosticato una flessione contenuta al 4,7%. E' la prima volta dal 1975 che l'economia a stelle e strisce si contrae per tre trimestri consecutivi. A pesare è il calo delle esportazioni, scese del 30% (il calo maggiore dal 1969). Le importazioni invece sono scese del 34,1%, la flessione più ampia dal 1975.
Lo ha reso noto il Dipartimento per il commercio, sottolineando che le spese per i consumi sono aumentate del 2,2%, mentre gli investimenti aziendali sono crollati del 37,9%.
L'economia americana dunque fatica a invertire il senso di marcia e, al contrario, continua a contrarsi a un ritmo pressoché costante fra il quarto trimestre 2008 (-6,3%) e i primi tre mesi del 2009 (-6,1%) risentendo soprattutto della corsa delle aziende a ridurre gli investimenti in conto capitale. Il crollo del 37,9% degli investimenti aziendali, è il maggiore di sempre ed è una conseguenza logica della scelta della Corporate America di pensare in primo luogo a ridurre le scorte di magazzino prima di finanziare nuovi progetti di sviluppo.
Nel trimestre sono calate anche le spese del governo federale (-4%) e del 3,9% quelle delle amministrazioni locali.
Una buona notizia è giunta dal fronte delle spese per i consumi che rappresentano il 70% dell'economia americana: dopo essere calate del 4,3% nel quarto trimestre del 2008 sono infatti tornate a crescere nei primi tre mesi del 2009 salendo di un 2,2% che, sebbene modesto per gli standard americani, è decisamente ben augurante. Nel trimestre le spese per beni durevoli sono cresciute del 9,4% dopo essere calate del 22,1% nei tre mesi precedenti mentre gli acquisti di beni non durevoli sono saliti dell'1,3% e le spese in servizi dell'1,5%. Nel complesso, le spese per i consumi hanno aggiunto l'1,5% al Pil.
Ancora in grave crisi invece il comparto immobiliare: gli investimenti residenziali fissi sono calati del 38% (levando l'1,36% al pil) in ulteriore peggioramento rispetto al -22,8% del quarto trimestre 2008. Positivo infine (per 1,99 punti percentuali) il contributo dell'interscambio commerciale. Fra gennaio e marzo le esportazioni Usa sono precipitate del 30% ma le importazioni sono calate in misura ancora superiore, pari al 34,1%.
(fonte tgcom.it)
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